Una considerazione
che atterrisce riguarda un aspetto delle persone che ci vivono intorno ogni
giorno, in ogni luogo, appartenenti a ogni ceto. Tra loro hanno in comune
un’ignoranza incolmabile, un’incapacità di essere del mondo parte di tutto.
Vivono come singoli atomi di una galassia che ruota intorno a se stessi. Hanno
un’umanità disposta alla disperante ricerca di soldi, scatenando rabbia,
dolore, solitudini disperanti. I soldi sono il loro delirio: li bramano, li
desiderano, li sognano. Se si cerca di immaginarli nelle loro intenzioni
profonde si rimane raggelati di fronte allo spettacolo di un’intimità fatta di
vuoto, di silenzi parossistici, di fremiti di follia, di volontà di imporsi su
tutti, con la forza del denaro.
Anche con moglie e
figli, che andrebbero tutelati da mostruosità provenienti dall’esterno,
impongono la stessa follia, scatenando lotte suicide dell’uno contro tutti. Che
famiglie possono creare essere-essenti tanto lontani dalla virtù ideale
dell’uomo? Non vale neanche la pena di cercare che si ricordino virtù tanto
rare nella loro bellezza, che appartengono a un altro mondo, per questo motivo
ideali.
L’ideale va cercato
nello Spirito che anima tutte le cose. Ma attualmente, un’umanità tanto
squallida ha fatto in modo che nelle cose del mondo non trovasse ragione lo
Spirito di bellezza che testimonia la gloria dell’Uomo. A questo punto c’è chi
si scaglia contro gli arabi, i musulmani, contro russi e ucraini,
indistintamente. C’è chi aggredisce verbalmente, per ora, la laboriosità dei
cinesi. Poi si spara su un ragazzo e lo si uccide. E anche qui c’è chi attacca
perché non ha rispettato la legge.
Sono tutte sentenze
contro la vita. Sono esperienze di vita di chi ha perso il bisogno dell’uomo di
essere parte di un tutto riconoscibile, a cui ci si rivolge con rispetto nei
momenti di necessità. Si chiamava preghiera questo rispetto nei popoli antichi,
in tutti i popoli
La gente che vive
per i soldi, non quel bene necessario alla sopravvivenza, è una minaccia
sostanziale di questo mondo. Non c’è riparo per chi mira alle altezze di un
essere virtuoso e felice. Virtù e felicità sono gradi dello stesso stato
dell’anima. Speranze di un altro mondo, che è pienezza di sguardo.
Che infelicità
procura la consapevolezza di vivere in mezzo ai lupi.
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