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domenica 7 settembre 2014

I lupi

Una considerazione che atterrisce riguarda un aspetto delle persone che ci vivono intorno ogni giorno, in ogni luogo, appartenenti a ogni ceto. Tra loro hanno in comune un’ignoranza incolmabile, un’incapacità di essere del mondo parte di tutto. Vivono come singoli atomi di una galassia che ruota intorno a se stessi. Hanno un’umanità disposta alla disperante ricerca di soldi, scatenando rabbia, dolore, solitudini disperanti. I soldi sono il loro delirio: li bramano, li desiderano, li sognano. Se si cerca di immaginarli nelle loro intenzioni profonde si rimane raggelati di fronte allo spettacolo di un’intimità fatta di vuoto, di silenzi parossistici, di fremiti di follia, di volontà di imporsi su tutti, con la forza del denaro.
Anche con moglie e figli, che andrebbero tutelati da mostruosità provenienti dall’esterno, impongono la stessa follia, scatenando lotte suicide dell’uno contro tutti. Che famiglie possono creare essere-essenti tanto lontani dalla virtù ideale dell’uomo? Non vale neanche la pena di cercare che si ricordino virtù tanto rare nella loro bellezza, che appartengono a un altro mondo, per questo motivo ideali.
L’ideale va cercato nello Spirito  che anima tutte le cose. Ma attualmente, un’umanità tanto squallida ha fatto in modo che nelle cose del mondo non trovasse ragione lo Spirito di bellezza che testimonia la gloria dell’Uomo. A questo punto c’è chi si scaglia contro gli arabi, i musulmani, contro russi e ucraini, indistintamente. C’è chi aggredisce verbalmente, per ora, la laboriosità dei cinesi. Poi si spara su un ragazzo e lo si uccide. E anche qui c’è chi attacca perché non ha rispettato la legge.
Sono tutte sentenze contro la vita. Sono esperienze di vita di chi ha perso il bisogno dell’uomo di essere parte di un tutto riconoscibile, a cui ci si rivolge con rispetto nei momenti di necessità. Si chiamava preghiera questo rispetto nei popoli antichi, in tutti i popoli
La gente che vive per i soldi, non quel bene necessario alla sopravvivenza, è una minaccia sostanziale di questo mondo. Non c’è riparo per chi mira alle altezze di un essere virtuoso e felice. Virtù e felicità sono gradi dello stesso stato dell’anima. Speranze di un altro mondo, che è pienezza di sguardo.

Che infelicità procura la consapevolezza di vivere in mezzo ai lupi.

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